Le parole di Oriana

Le-parole-di-OrianaOmaggio a Fallaci in concerto
di e con Maria Rosaria Omaggio
al pianoforte Cristiana Pegoraro
distribuzione PIGRECODELTA

Essere donna è così affascinante.
È un’avventura che richiede un tale coraggio,
una sfida che non finisce mai.”
Oriana Fallaci

Questo spettacolo racconta su musica la vita della più grande giornalista italiana, utilizzando le sue stesse parole, tratte testualmente dai suoi libri e dai suoi articoli. Oriana racconta Fallaci, Penelope svela Cassandra, presenta se stessa, come ha sempre fatto, rivelandoci la natura intima delle sue scelte.

Due facce di una stessa medaglia, per evitare il rischio di avvalorare l’idea diffusa, quanto sbagliata, di una Fallaci prima e un’altra ben diversa dopo l’11 settembre 2001. Il risultato offre il ritratto di un’unica donna, un’unica signora dalla imprevedibile e sfaccettata personalità. Sorprende per complessità, dimostrandosi aggressiva e fragile, generosa ed egocentrica, cupa e spiritosamente toscana, timida e indomita allo stesso tempo, quella che ha imbracciato un mitra è la stessa che ha sofferto per amori che l’hanno delusa e per la mancata maternità. Non vi era per lei mai nessuna contraddizione. A completare il ritratto sono proiettate le impressioni visive create con filmati ad opera del video artista Carlo Fatigoni e un teaser montato da Vincenzo Oliva.

Maria Rosaria Omaggio, interprete di Oriana Fallaci nel film “Walesa, l’uomo della Speranza” del premio Oscar polacco Andrzej Wajda, ruolo per il quale ha vinto la menzione speciale del Premio Pasinetti alla 70° Mostra del Cinema di Venezia e il Premio Oriana Fallaci 2014 della Regione Toscana, dà voce e volto all’indimenticata autrice fiorentina raccontandola con un montaggio delle sue parole, testualmente tratte dai tanti suoi scritti.

Le-parole-di-Oriana-webCristiana Pegoraro, pianista di fama internazionale definita dal New York Times “un’artista del più alto calibro”, esegue al pianoforte i brani più amati dalla grande fiorentina e sue composizioni. Le due artiste avevano già collaborato insieme per un cortometraggio statunitense per le Nazioni Unite.

Per riassumere l’intenzione di questo ritratto reading dalle opere di Oriana Fallaci è sufficiente l’incipit dello spettacolo:

«Lei dovrebbe ben sapere che non rilascio interviste. Primo perché il linguaggio parlato è per sua natura sciatto e impreciso. Non dà tempo di riflettere, di usar le parole con eleganza e raziocinio, induce a giudizi avventati e non fa compagnia perché richiede la presenza di altri. Il linguaggio scritto, al contrario, dà tempo di riflettere e di scegliere le parole. Poi, ogni persona libera, ogni giornalista libero, deve essere pronto a riconoscere la verità ovunque essa sia. E se non lo fa è, (nell’ordine): un imbecille, un disonesto, un fanatico. Il fanatismo è il primo nemico della libertà di pensiero. Quindi risponderò in stile minigonna, cioè in modo abbastanza lungo da coprire l’argomento e abbastanza breve da renderlo interessante.»

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